È tornato figo essere italiani: finalmente torniamo alla ribalta dopo un periodo vissuto dietro le quinte del jet set.
Non voglio ridurre anni e anni di duro lavoro da parte del mondo dell’imprenditoria, della politica (quella seria), dell’arte e della cultura italiana, spesi a fare un duro lavoro per l’affermazione del ‘Made in Italy’, a qualche evento di cronaca mondana (se così si possono definire), ma sono questi piccoli elementi a mettere nuovamente carburante nel serbatoio e ad accendere la scintilla.
Dopo anni floridi vissuti in maniera egregia dal ‘marchio Italia’, negli ultimi anni soprattutto negli ultimi 4 o 5, la nostra immagine all’estero ne risultava offuscata.
‘Si ok, bello il Made in Italy‘, ma finiva lì: settori in cui eravamo dei ‘capi’, adesso ci vedevano un po’ indeboliti dalla concorrenza di altri stati.
Avevamo perso la nostra leadership.
Tuttavia nell’ultimo periodo le cose stanno prendendo una piega diversa…
L’Italia si sta rialzando.

Prima: che succedeva?
Quello che sto per scrivere potrebbe anche non essere la reale situazione, ma per lo meno era quello che percepivo.
E come me credo che fossero in diversi.
In tanti settori in cui eravamo leader, vedi turismo, vedi industria manifatturiera, vedi… (scegli tu), abbiamo iniziato a prendere schiaffi dalle nuove economie emergenti, da nuovi player che salivano alla ribalta, da persone che sapevano ‘fare’ le cose meglio di noi, vuoi per una maggiore bravura, applicazione, costanza.
Il tutto senza nulla togliere alle eccellenze che comunque ci sono sempre state e hanno svolto il loro compito egregiamente. Quello che si percepiva era questo.
Avevamo perso il nostro ruolo di faro che fino a quel momento, in alcuni settori, ci aveva reso una nazione unica per via dei suoi tratti caratteristici?
Cosa sta succedendo ora?
Una rinnovata immagine nella politica…
Quello che ora si percepisce, o che almeno io percepisco riguardo il mio paese, è una rinnovata immagine.
Siamo passati da anni in cui la politica italiana era un carrozzone colorato, ad un momento in cui a capo di tutto c’è una persona competente e con una rispettabile credibilità all’estero.
Puoi dire quello che vuoi, può piacere o meno, ma Mario Draghi, tra i suoi pari, gode di un venerabile rispetto.
…Nello sport…
Non ultimi i recenti avvenimenti sportivi hanno riacceso i fari su di un settore in cui eravamo stati affossati.
La vittoria degli azzurri al recente europeo, ha riportato in auge il calcio italiano (pensa che abbiamo perfino saltato l’ultimo mondiale!), Berrettini, giovane tennista italiano, ha segnato la storia di questo sport per la nostra nazione, essendo il primo italiano ad arrivare in finale di uno dei maggiori tornei al mondo, Wimbledon.
Chissà poi che sorprese sapranno regalarci gli azzurri alle prossime olimpiadi??? Sono fiducioso in una serie di successi.
Sia ben chiaro: non che fino a questo momento gli atleti italiani fossero stati degli incapaci, vi sono sempre state teste di serie, ma in questo momento si ha più una visione di insieme dello sport italiano come entità di successo.

…Nella musica!
Come non parlare poi dell’ultimo fenomeno musicale che sta scuotendo le classifiche di tutto il mondo?
Certo, avevamo già grandi cantanti che tenevano alto il nome di casa nostra, ma questi quattro ragazzi romani stanno macinando record su record, superando nientepopodimeno che i Beatles.
Sto parlando dei Maneskin, che dopo aver dominato il festival di Sanremo, hanno deciso di dominare il mondo della musica, contribuendo a loro modo a tener alta la nostra bandiera.
Potranno piacerti o meno, ma questo è un dato di fatto.
I ‘sempreverdi’
Poi, come abbiamo già detto più volte, ci sono ‘sempreverdi‘ in campo internazionale che hanno contribuito da sempre a tenere alto il nostro nome.
Pensiamo all’arte italiana, alla moda, alle frecce tricolori e a tutti coloro che ogni giorno da anni, contribuiscono a tenere alto il nome della nostra nazione.
Insomma… credo tu abbia capito dove voglia arrivare.
Ci auguriamo lo stesso anche per il turismo di accoglienza
Speriamo che tutto questo entusiasmo intorno al tricolore, contribuisca a portare nuova linfa vitale anche al turismo di casa nostra.
Recentemente, consapevoli del nostro valore, non abbiamo saputo coltivare il ‘seme’ e siamo rimasti in balia degli eventi, come se ci fossimo lasciati trasportare da una corrente invisibile, senza imporre la nostra linea.
Non abbiamo certo brillato per iniziativa, non abbiamo investito in maniera corretta in una sana promozione, accontentandoci di prendere quello che arrivava.
Ecco che siamo stati surclassati tranquillamente dai nostri vicini di casa dell’area mediterranea, che hanno saputo volgere a loro favore la situazione.
Spero che questo vento favorevole infonda una nuova consapevolezza nell’imprenditoria turistica e che anche solo per semplice spirito di emulazione, il settore torni a crederci maggiormente.
Tuttavia non è soltanto un problema imprenditoriale: mi rendo conto che al nostro paese mancano anche le infrastrutture e la creazione a livello nazionale di una rete di sane collaborazioni che possano portare nuova linfa vitale.
Comunque, il treno sta partendo, chi di dovere intenda (gli altri in camper).
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