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Green Pass: giusto o un limite alla libertà?

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Green Pass: giusto o un limite alla libertà? Ecco che risolto il problema dei vaccini, risolto il problema delle riaperture (o meglio, in via di risoluzione), migliorata la situazione sanitaria, spunta un nuovo dilemma pronto ad incendiare l’ennesimo dibattito, o meglio, l’ennesima polemica.

Secondo te, il Green Pass, è la giusta soluzione per tornare a viaggiare o un limite alla libertà del singolo individuo di scegliere quello che ritiene più giusto?

Cerchiamo di dare una risposta all’amletico dubbio che sta infiammando il Belpaese.

Mentre aspettiamo il primo di luglio e che in Italia entri in vigore, sono nove finora, i paesi in cui il documento viene utilizzato.

Green Pass: perché è giusto

Il Green Pass è un provvedimento giusto perché finalmente definisce regole chiare e precise per gli spostamenti all’interno delle UE.

Questo documento in poche parole ti dice che per entrare in un qualunque paese europeo che lo condivida devi, a scelta, essere:

  • vaccinato
  • essere in possesso di un test negativo
  • possedere un certificato di guarigione

Senza scendere in minuziosi dettagli, queste sono le informazioni che contiene: ovvio che siano una forte garanzia per il paese ospitante.

Abbiamo visto tutti cosa ha significato lasciare aperti i confini indiscriminatamente nel febbraio 2020 e il Green Pass non fa altro che regolamentare chi può spostarsi e chi no.

Forti delle esperienze appena vissute e dei disastri cui siamo scampati, credo che sia il minimo: se vai ad una cena di gala devi essere vestito in una certa maniera.

Se vuoi venire in Italia (leggi anche quali documenti devi compilare in arrivo in un paese europeo), o vuoi andartene in Spagna ad esempio, devi essere in regola con il Green Pass. Non ci sono altre soluzioni e mi sembra tutto così semplice: perché complicarsi la vita?

Green Pass: perché è un limite alla libertà

Nulla.

Non ci viene in mente nulla a riguardo.

Green Pass: giusto o un limite alla libertà?

Cosa pensiamo a riguardo?

Come avrai certamente intuito, siamo nettamente favorevoli all’utilizzo del Green Pass.

Per quale motivo? Semplice, la tua libertà finisce dove inizia la mia libertà e soprattutto la mia salute, ma soprattutto la salute della collettività e di una nazione.

Quello che ti pare puoi essere libero di farlo a casa tua non quando esci e ti raffronti o entri in contatto con altre persone.

Il Green Pass è una tutela per te stesso (visto che ti devi sottoporre ad una esatta procedura) e per il prossimo.

Non vuoi vaccinarti perché hai paura che con una punturina di inseriscono un microchip sottocutaneo per il controllo della mente? Nessun problema, puoi sempre sottoporti a tampone.

Non vuoi sottoporti a tampone perché lo ritieni una violazione del tuo corpo? Nessun problema, puoi sempre stare a casa.

Perché si dovrebbe vedere come lesiva della propria persona una misura volta a tutelare la salute pubblica?

Questo concetto purtroppo ci sfugge. Quello che possiamo sicuramente constatare che sia un’onda cavalcata da tutta quella serie di contestatori nazionali che per avere visibilità devono per forza di cose andare controcorrente.

Quando ci sono argomenti su cui fare polemica, noi italiani siamo sempre in prima fila e pronti a discutere su tutto: che si tratti di essere virologi, che si tratti di essere commissari tecnici della nazionale, che si tratti di essere avvocati delle cause perse, noi italiani dobbiamo sempre darci da fare nell’imbastire la polemica.

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