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The Serpent: serie Netflix dedicata ai viaggiatori (che vanno all’avventura)

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The Serpent: serie Netflix dedicata ai viaggiatori (che vanno all’avventura): ecco come ho passato il fine settimana. Una maratona di otto episodi visti tutti d’un fiato.

Sicuramente starai pensando: ‘Beh, cosa credi che ci interessi di quello che hai visto in televisione?’.

Nulla appunto, però essendo una serie che in un certo senso parla di viaggi e viaggiatori, volevo approfittarne per metterti in guardia da un serio pericolo: i viaggi senza programmazione, soprattutto se intrapresi da chi viaggiatore non è.

The Serpent è tratta da una storia vera: narra le vicissitudini di Charles Sobhraj, uno spietato serial killer che negli anni ’70 ha coperto di sangue la ‘rotta hippie’ in asia meridionale.

Sobrhraj adescava ignari turisti, coppie o viaggiatori solitari, rubando i loro averi e i documenti di viaggio, per poi mettere fine in maniera spietata alle loro vite.

Ti giuro, se solo penso a quello che ho visto, alla freddezza con cui il protagonista compiva i suoi atti criminali, mi sale un brivido lungo la schiena. Impossibile pensare che ci sia gente capace di cose simili.

Comunque veniamo a noi e al motivo di questa mia riflessione: la pericolosità di un viaggio ‘non organizzato’

The Serpent: serie Netflix dedicata ai viaggiatori

Ricostruzione di fatti realmente accaduti

Quello che affascina in maniera oscura di questa serie, come già accennato, è che sia tratta da una storia vera.

A tratti surreale e inverosimile da credere, ma con ogni probabilità le cose sono andate in questo modo.

Immagina un ragazzo o una ragazza di venti o venticinque anni che vedono un’esperienza fantastica come potrebbe essere un viaggio, trasformarsi nel peggiore degli incubi per mano di uno spietato quanto insensibile assassino che gli attira a sè, mostrandosi accogliente ed amichevole .

Proprio l’inganno è l’arma con cui ‘The bikini killer‘ (altro nome con cui è conosciuto Sobhraj per le sue malefatte), attrae a se le ignare vittime offrendo loro ospitalità nella sua dimora.

In giro per il mondo, non sappiamo mai chi abbiamo realmente di fronte

Per carità, con questo non voglio assolutamente generalizzare e dirti che il mondo sia pieno di assassini o che dietro ad ogni angolo ci sia un tizio con la mannaia, ma quando si viaggia, specialmente quando si parte all’avventura, è importante fare attenzione.

Noi viaggiatori rivestiamo un ruolo come fossimo figuranti di un’opera teatrale (difatti ce ne ritorniamo poi alla nostra vita di tutti i giorni una volta rientrati a casa), ma le persone che incontriamo, stanno vivendo la loro vita e la loro realtà, bella o brutta che sia.

Quello che a noi può sembrare curioso o attraente, in realtà, contestualizzato nella quotidianità degli individui, può rivelarsi tutt’altro.

Per quanto tutti condividiamo l’aspetto di fratellanza ed unione che si trova nel viaggio, per quanto in tanti troviamo fantastico conoscere persone diverse da noi che arrivano da un altro retaggio culturale, non sappiamo mai veramente chi abbiamo di fronte.

Proprio l’altro giorno, prima ancora di vedere questa serie, mi è capitato di leggere alcuni post in un gruppo di viaggiatori in solitaria: si parlava dei tipi strani incontrati in viaggio.

Storie assurde! Ho letto di personaggi talmente fuori che solo al mio paese pensavo ci fossero (ma questa è un altra storia).

Nulla contro il viaggio in solitaria, sia chiaro! …Però una certa leggerezza di fondo mi faceva un attimo riflettere a quanto possa essere facile per qualcuno cacciarsi in guai seri.

Viaggio non organizzato, pregi e difetti

Il mondo è pieno di viaggiatori che non si organizzano e improvvisano il loro tragitto giorno dopo giorno. Non voglio certo dire che quelle di cui sto parlando siano eccezioni.

Soprattutto non voglio essere certo io a dire come viaggiare. Ognuno scelga di fare come meglio crede.

Ammetto che questo modo di viaggiare sia anche affascinante: è sicuramente un modo unico per vivere la vita delle persone del posto. Tuttavia io ho scelto di viaggiare diversamente.

Seppure dovessi passare un viaggio avventuroso e indimenticabile, qualche disagio anche se piccolo, mettilo sempre in conto (dai letti degli ostelli infestati di piattole, a varie malattie dell’apparato digerente causate da chissà quali cibi – storie sentite).

Quando si viaggia in questa maniera devi sempre calcolare l’imprevisto (a proposito io un’assicurazione medica me la farei sempre).

Quando va bene è un attacco di diarrea, quando va male è qualcosa che se riesci a raccontarlo puoi considerarti fortunato.

Questa serie tv mi ha confermato quanto viaggiare sia a tutti gli effetti una cosa da prendere con serietà, un momento di svago che però deve essere affrontato con coscienza.

Il mondo è un bel posto, ma tuttavia popolato anche (e purtroppo) da persone per cui il rispetto per il prossimo non è una prerogativa.

Viaggio in solitaria ma con giudizio

Vuoi spararti un’avventura con il sacco a pelo? Fallo, ma con giudizio.

Se ti piace vivere un’esperienza ‘zaino in spalla e conoscere nuova gente‘ ci sono tanti modi per poterlo fare anche grazie a tour operator specializzati in questa particolare nicchia di mercato.

Professionisti del viaggio che preparano l’itinerario per te ma al contempo ti permettono di condividere il tuo cammino con altra gente, avere l’egida di un capogruppo e di una organizzazione che ti eviteranno ogni grattacapo.

Sento parlare tanto di viaggiatori in solitaria che fanno il giro del mondo (beati loro che hanno tempo per farlo), però il mio caldo consiglio è quello di non imitarli: sono persone che vedono veramente il viaggio come uno stile di vita, hanno una certa esperienza e sicuramente sanno a cosa andranno in contro nel caso di imprevisti.

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