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5 giorni di quarantena al rientro in Italia: nuova trovata per ostacolare i viaggi

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Viaggi paesi Europei: 5 giorni di quarantena. Ecco il nuovo provvedimento firmato e timbrato dal ministro Speranza, valido fino al 6 aprile (meno male…).

Speranza, ti ricordiamo che è il cognome. Speranza è quello che ha scritto il libro sulla pandemia (che qui puoi trovare alla modica cifra di 500 euro di seconda mano, visto che è andato a ruba e non si trova più nelle librerie).

Ai provvedimenti già attivi in precedenza, per il rientro dall’estero sul suolo italiano, si aggiunge questo: oltre ad avere un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti all’arrivo in Italia, ora servirà quarantena fiduciaria di 5 giorni, al termine della quale, nuovo tampone.

I dubbi su termini e modi con cui è stato preso questo provvedimento, sono davvero tanti.

Ancora una volta, a vacanza prenotata per i tanti viaggiatori, arrivano provvedimenti che lasciano esterefatti per vari motivi…

Era già successo qualcosa di simile: ricordate gli operatori degli impianti sciistici?

5 giorni di quarantena al rientro in Italia: in che situazione si trovano i viaggiatori?

Pensiamo a chi aveva quella settimana di ferie giusta giusta che si è prenotato la vacanza: ora di punto in bianco, al rientro, si ritroverà a dover fare la quarantena. E se non potesse prendere altri giorni al lavoro?

Di questo non ne è stato tenuto conto credo, qui i provvedimenti escono di mezz’ora in mezz’ora.

Come si poteva calcolare questo dettaglio?

5 giorni di quarantena al rientro in Italia: in che situazione si trovano i tour operator?

Dall’altro lato, ci sono tour operator che hanno fatto e stanno facendo investimenti per permettere al turismo di ripartire, allestendo voli charter appositi che a tutti gli effetti sono dei veri e propri corridoi aerei dedicati esclusivamente allo spostamento di turisti.

Viste le attuali normative entrate in vigore, potrebbero esserci ripensamenti da parte di coloro che hanno prenotato la vacanza? Personalmente non credo, ma chissà…

Comunque parliamo di importanti cifre in ballo, cifre importanti e a svariati zeri.

Quarantena al rientro: cosa avveniva prima e cosa avviene ora

Per rientrare in Italia in precedenza era richiesto un test con esito negativo eseguito 48 ore prima: in sua assenza una quarantena di 14 giorni previa comunicazione alle autorità.

A questo si aggiunge ora una quarantena di 5 giorni: ma non finisce qui!

Esatto, altro tampone che ovviamente dovrà essere negativo.

A questo punto una domanda nasce spontanea, anzi, mi faccio una domanda e mi dò una risposta come chiederebbe il buon Marzullo: ‘Che senso ha tutto questo?’

Certo, i controlli serrati permettono di contenere al massimo l’infezione da virus e consentono un monitoraggio capillare, ma come mai solo adesso si fanno questi controlli serrati?

Solo ora sono necessari? Prima non c’era questa necessità? La gente si infetta solo adesso quindi solo adesso mettiamo controlli più ferrei?

Concorderai con me che c’è (come sempre) una contraddizione di fondo. Tutto e il contrario di tutto.

E’ più facile pensare male (anche se si fa peccato)

Per quale motivo si è arrivati a questo provvedimento?

La spiegazione è piuttosto semplice: ieri, ora pranzo, al TG5 è intervenuto Bernabò Bocca (Bernabò è il nome), presidente Federalberghi, che lamentava l’ingiustizia (secondo lui), che si possa viaggiare all’estero piuttosto che in Italia.

Per l’ennesima volta, ricordiamo che per andare all’estero e per rientrare in Italia, vi erano già controlli serrati a base di tamponi, mentre per viaggiare sul suolo Italiano no.

E’ ovvio che se vuoi spostarti per turismo in Italia, in teoria, non essendoci confini ed imbarchi di vario tipo, nessuno ti controllerebbe i documenti o i test eseguiti e nessuno saprebbe se sei portatore del morbo.

Ovviamente va specificata una cosa: il ministro Speranza era al corrente del fatto che i cittadini potessero andare all’estero per turismo. Non è certo caduto dal pero, ne’ lo ha scoperto ieri quando c’è stata la sollevazione popolare.

Quindi ci chiediamo: come mai questo provvedimento arriva solamente dopo la lamentela pubblica a reti unificate dell’esponente di Federalberghi?

Che sia più una mossa politica o di propaganda attuata per zittire il popolo o dare il contentino a chi va in televisione a recriminare le presunte ingiustizie subite?

Certo, è vergognoso che non ci si possa spostare per vedere i parenti ma si possa andare all’estero

Però piuttosto che dire: ‘E’ vergognoso che non ci si possa spostare per vedere… (bla bla bla)’ sarebbe stato più gradito che qualcuno avesse detto – ‘Troviamo il modo per permettere di visitare i parenti delle regioni limitrofe‘.

Servirebbero seri provvedimenti

E’ un anno abbondante che viviamo nell’incertezza sanitaria, economica e sociale.

Vengono attuati provvedimenti capestro e non si affrontano i problemi alla radice.

Si taglia un ramo secco, ma non si cura la pianta ammalata. Sempre di più la politica italiana sta dimostrando i propri limiti nell’attuare misure risolutive continuando a navigare a vista.

Se questa è la competenza richiesta per ricoprire certi importanti ruoli di regia per l’interesse del paese (salute, economica e benessere sociale), viene da pensare che quasi quasi potrei anche io darmi alla politica.

Comunque rimane un fatto certo: loro sbagliano e il popolino si scanna rimanendo con un pugno di sabbia in mano.

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