Perché gli italiani cercano la bellezza altrove? Ecco come risponderei a questa domanda di Alberto Angela.
Oggi mi sono alzato male. Come sempre dato che è lunedì e ricomincia una settimana di lavoro (come del resto anche per te che stai leggendo).
Durante la sacra colazione mattutina tra una sorsata e l’altra del mio frullato di banane e cacao, scorrendo la mia bacheca Facebook mi cade l’occhio su un articolo di “Repubblica”: un’ intervista all’ormai Albertone nazionale (non più Sordi, soppiantato dal figlio d’arte del nobile Piero, il fortissimo Angela Junior).
L’intervista è prologo e annunciazione al ritorno del programma “Meraviglie”, dove il famoso divulgatore, ci porterà per mano da nord a sud alla scoperta della nostra amata penisola, dove visiteremo siti di inestimabile valore storico e culturale.
Bellissimo progetto: purtroppo noi italiani ignoriamo i tesori più o meno nascosti nella nostra patria e questo sarà sicuramente un modo per permettere di conoscere ai più quello che abbiamo in casa.
Nelle varie dichiarazioni rilasciate nell’intervista però, una in particolare mi ha fatto un po’ riflettere:
Vado in giro per mostare la bellezza, per far capire che l’Italia è tutta da scoprire, ricca di tesori artistici inestimabili. Sa cosa mi stupisce? Che andiamo a cercare la bellezza altrove, quando basta guardarci intorno”
Alberto, hai tutte le ragioni del mondo e io sono il primo a condividere il tuo pensiero: lo dico sempre! Anche il più piccolo borgo italiano ha tanta storia da raccontare, più di quella che immaginiamo, però, c’è un però…

L’Italia è facile da visitare?
Se pensiamo di visitare la nostra cara nazione, però dobbiamo pensare non solo a quello che ci offre dal punto di vista artistico-culturale-paesaggistico, ma dobbiamo pensare anche alle infrastrutture o ai servizi a disposizione del turista.
Se guardiamo questi aspetti, non siamo messi proprio bene eh?!?
Probabilmente siamo un po’ troppo spocchiosi da pensare che un turista debba per forza accontentarsi solo di quello che viene a visitare e che non abbia a pretendere altro.
Per spiegarmi meglio: ok, visitiamo musei, palazzi, opere d’arte, parchi naturali e poi quando abbiamo fatto? Che facciamo? Rimaniamo con il bello negli occhi che provoca rilascio di dopamina e stiamo bene un mese con lo sguardo perso nel vuoto e il sorriso inebetito? Oltre a questo non abbiamo servizi all’altezza dei nostri ospiti.
Perché gli italiani cercano la bellezza altrove: alcuni esempi concreti
Vai in una qualunque città d’arte e se ti fermi per una consumazione in uno dei punti nevralgici ti tolgono il sangue per un normalissimo aperitivo.
Per carità, ci sta il discorso dell’esclusività del luogo, ma non ci sta il fatto che tu mi riservi un servizio di mxxxa paragonabile ad uno dei peggiori circoli arci dell’hinterland marchigiano (anzi, oramai pure loro si sono attrezzati), servito da personale non specializzato con merce di dubbia qualità.
Va da sé che queste sono normali trappole per turisti dove un italiano con un po’ di sale in zucca non cadrebbe.
Altro esempio: la tassa di soggiorno. Non posso pagare una tassa equiparabile ad un pizzo regolarizzato al comune XYZ quando il tal comune non mette a disposizione dei propri visitatori nessun servizio per allietare la vacanza! E pensare che tale tassa nasce proprio con lo scopo di racimolare danaro da reinvestire nell’attività ricettiva…
Lo scorso gennaio, visitando Firenze, abbiamo pagato 4 euro al giorno per persona, 2 giorni, l’equivalente di una pizza margherita e una birra piccola a testa (dai su non fare i conti al centesimo!).
Appena lasciata l’auto in hotel, dopo il check in prendiamo un autobus per dirigerci in centro e non avere la noia di trovare parcheggio. Saliti sull’autobus ci fanno scendere perché non avevano il resto da darci per il biglietto.
O paghi con la loro app o niente. Quindi niente.
Questi sono solamente alcuni dei centinaia di esempi che ti potrei fare per farti capire quanto poco siamo attrezzati per accogliere chi ci visita!
Non sto nemmeno ad elencarti poi le volte che mi sono trovato in luoghi inospitali e inadatti alla ricettività turistica incontrando sulla mia strada albergatori o ristoratori inadatti a fare il loro lavoro, offrendo un servizio scadente e strutture fatiscenti.
Sicuramente in questa situazione al limite dell’assurdo le amministrazioni comunali sono complici, se non le dirette responsabili, di questa stasi vegetativa del turismo italiano.
Quindi io dovrei spendere i soldi in questo modo?
Rispondendo a quello che l’Angela (la Crusca ha detto che si può dire) ha sostenuto “Gli Italiani vanno a cercare…”, rispondo: certamente.
Perché io dovrei spendere i soldi guadagnati dignitosamente e con tanta fatica in un luogo che non mi offre nulla?
Il turismo non vive solo della “Grande bellezza”, ma anche di sostanza.
E se non dai sostanza al turista questo si stanca e poi se ne va da un’altra parte.
Ovviamente sottolineo e tengo a precisare che per fortuna le situazioni del Bel Paese non sono tutte uguali e anzi, per fortuna abbiamo qualche eccezione, ma quello che non capisco è perché queste eccezioni vengano considerate eccellenze quando l’eccellenza dovrebbe diventare la normalità a casa nostra.
Per i secoli abbiamo coltivato le arti e le scienze diventando una guida per tutto il mondo conosciuto di allora e oggi siamo ancora convinti che per una sorta di rispetto reverenziale nei nostri confronti, ci sia dovuto il fatto di poter campare di rendita quando ancora dobbiamo fare tanto per il turismo.
Facciamo un esame di coscienza, capiamo che cosa stiamo sbagliando e risponderemo alla domanda “Perché gli italiani vanno a cercare il bello altrove quando ce l’hanno in casa?”
Se ti interessa questo argomento potresti leggere questo articolo che parla del turismo italiano
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