fbpx

Gli “strafalcioni ” più belli dei clienti

Dillo ai tuoi amici. Condividi ora!
In questi anni di strafalcioni ne ho sentiti. Tanti e più o meno carini, piccoli e grandi, ma sono pochi quelli che ti rimangono impressi e che ti porterai dietro per sempre fino alla pensione (se ce la danno).

Da dove nasce uno “sfondone”?

Molte volte chi cade in queste défaillances verbali è qualcuno che non ha tanta dimestichezza con il viaggio. Arriva da te con pretese assurde sperando che vengano accontentate. Se avesse un po’ di cognizione di causa saprebbe che certe cose sono irrealizzabili. Quindi, se hai viaggiato poco e vuoi scoprire questa bellissima esperienza, piuttosto che arrivare con pretese, arriva con “domande” e con l’idea di cosa vorresti fare, piuttosto che con l’idea di dove andare. In diversi arrivano pensando che sia tutto fattibile ma ti assicuro che non è così.

Gli strafalcioni più belli

Tra quelli capitati a noi e ai colleghi questi rimarranno come pietre miliari:
  1. Clienti che hanno a disposizione pochi giorni e richiedono viaggi con tratte improponibili. C’è quello che con due giorni a disposizione vuole andare a Dubai (6 ore di volo e solo il biglietto aereo costa 600 euro circa) o quello che con quattro giorni vuole andare a Mauritius (12 ore di volo e solo il biglietto aereo ne costa 800);
  2. Cliente che di ritorno dalle Maldive, tratta Milano-Male, pretende di fermarsi a Bari per il compleanno della suocera (“Tanto ci passiamo!”). L’unico modo era lanciarsi col paracadute;
  3. Andare a vedere l’aurora boreale in agosto in paesi tropicali;
  4. Cliente che chiede una vacanza mare in Grecia o a Londra;
  5. Quello che ti chiede Tenerife, parli mezz’ora di Tenerife e alla fine conclude con: “Non vedo l’ora di andare alle Baleari, mandami la tua proposta per le Baleari, è da tanto che vogliamo andare alle Baleari”;
  6. Cliente che compra i biglietti aerei mettendo nomi “Ad Cazzum” e poi passa in agenzia a chiedere: “Come si cambiano i nomi?”. Per i non addetti, i nomi una volta inseriti non si possono cambiare;
  7. Clienti che organizzano un viaggio fai da te senza tenere conto degli orari dei voli o delle posizioni degli hotel  e chiedono aiuto in agenzia per risolvere il problema. Troppo tardi, vacanza rovinata;
  8. Clienti che organizzano la vacanza da soli e poi ti vengono a chiedere cosa possono visitare perché non hanno la benché minima idea. Prenoti con Booking? Chiedilo a Booking;
  9. Quello che vuole andare 7 giorni in crociera a Dubai ma vuole partire da Civitavecchia direttamente con la nave: per crociere così lontane, si prende il volo e ci si imbarca una volta atterrati;
  10. Quelli che ti contattano online senza  avere la benché minima cognizione di con chi stiano parlando. L’altro giorno mi chiama una cliente. Rispondo: dopo 5 minuti che parlavamo le chiedo come si chiami. Risposta: “Eh???” e io “Il suo nome, con chi parlo?”…la cliente: “Con me”.
Ecco. È normale che un cliente non abbia tutte le informazioni, altrimenti che ci facciamo noi? Peró è altrettanto vero che proprio perché ci siamo noi, un cliente dovrebbe chiedere e non pretendere cose irrealizzabili. Diciamo che questa fetta di mercato riguarda il 10% dei potenziali clienti e compito nostro è educarli affinché si affidino totalmente a noi. Ovviamente questo articolo è ironico, ma in maniera estrema ti mostra quanto sia importante affidarsi a qualcuno per non andare allo sbaraglio. Se ti è piaciuto questo articolo, leggi anche questo sugli errori commessi dai ‘Fai da teScopri le offerte viaggio su www.iviaggidigolia.com Vuoi costruire la tua vacanza personalizzata? Compila il form e riceverai la nostra consulenza gratuita