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Cucina italiana in vacanza: è davvero fondamentale riuscirla a trovarla anche in vacanza?
Agli italiani due cose non puoi toccare: la mamma e la cucina.
E tu che italiano sei? Penso che ci troveremo tutti d’accordo su un punto fondamentale: la mamma, non si tocca, guai!
Ma per qualcuno sulla cucina, si può fare un’eccezione. Anzi, forse più di qualcuno ammette eccezioni in ambito culinario. Tu dove ti posizioni?
Diciamo subito una cosa: la cucina italiana, vera e genuina come quella italiana la trovi solamente in italia. Quello che provano a fare all’estero è solo un palliativo mal riuscito secondo me.
C’è della storia in ogni piatto
Anche un semplice piatto di spaghetti pomodoro e basilico, ha i suoi piccoli segreti che le nostre mamme e prima ancora le nostre nonne, si tramandano come fosse un’antica tradizione orale.
Ogni famiglia ha la sua variante, in ogni cucina puoi provare sfumature diverse di qualunque piatto, dal più semplice al più complesso. All’estero, uno chef per quanto bravo, per quanto studiato, per quanto referenziato, non saprà mai darti. C’è poco da fare.
C’è della storia in ogni ricetta e non tutti la sapranno eseguire allo stesso modo, è un po’ come la musica classica. Pensa alle 4 Stagioni di Vivaldi (giusto per rimanere in tema di pizza!): ogni direttore d’orchestra eseguirà la composizione a modo suo. Non basta leggere uno spartito così come non basta mettere gli ingredienti. C’è molto di più da sapere!
Paese che vai, usanze che trovi!
Piuttosto che mangiare la brutta copia della cucina di casa tua, non sarebbe bello immergersi mani e piedi nella cultura del paese che ti ospita?
Altrimenti che gusto ci sarebbe andare lontano da casa se non hai modo di “assaggiare” (nel vero senso della parola), un altro paese diverso dal tuo?
Penso che quando si faccia un viaggio o più semplicemente si vada in vacanza, la cosa più bella sia coinvolgere tutti i sensi, quindi perché non lasciare il suo spazio anche al gusto?
Cucina italiana in vacanza: che soluzione adottare?
Lascia perdere la pizza o la pasta se ti rechi in qualche posto sperduto nel mondo e non avere la pretesa che questi piatti debbano essere per forza patrimonio mondiale dell’umanità. A qualcuno può darsi che non importi nemmeno della pizza, dato che ha cose forse più buone, non trovi?
Se vai a NYC, non cercare a tutti i costi un posto per mangiare la pizza: accontentati di un hamburger unto e bisunto preso per strada se te ne vai alle Maldive, non pretendere a tutti i costi che ci sia un cuoco italiano che ti faccia i passatelli in brodo, accontentati di qualche piatto della cultura locale!
Non pensare che fuori dall’Italia chi sta dietro ai fornelli abbia le mani amputate e non sappia cucinare. Cucina secondo la propria tradizione e secondo le ricette che di generazione in generazione si tramanda nel suo paese.
Sicuramente se assaggi qualcosa che esce fuori dal tuo solito menù non pensare che avrai le ore contate: anzi potresti scoprire e innamorarti di nuovi sapori che mai prima di quel momento avresti considerato!
Mai come in questo caso è calza a pennello il detto: “Paese che vai, usanze che trovi!”
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