Animali in aereo: è importante rispettare alcune importanti precauzioni
Cane nella cappelliera o sul volo errato e criceti nel WC. Meglio picchiare i padroni o il personale di bordo? Se ne sono sentite diverse a riguardo…
Una di quelle notizie che ti fanno cadere le braccia e perdere ogni speranza nel genere umano. Ho visto rimbalzare di bacheca in bacheca la notizia che riportava questo triste quanto assurdo fatto di cronaca.
Penso che i più avranno letto del povero cane morto a bordo di un velivolo in quanto rinchiuso dentro la cappelliera per diverse ore.
In quel caso la hostess aveva costretto i proprietari (coglioni) a rinchiudere il proprio cane dentro la cappelliera (ma come ti viene in mente di chiudere un membro della tua famiglia li dentro???).
Penso che il fatto non abbia bisogno di commenti.
Non è l’unico caso
Nemmeno a farlo a posta, il giorno successivo la compagnia aerea, United Airlines, responsabile di quanto precedentemente accaduto, ha fatto una nuova gaffe: sempre all’interno di una tratta interna negli USA, un cane, è stato imbarcato e spedito nella località diversa rispetto a quella dei suoi padroni.
Qualche settimana prima, ricordo ancora il povero criceto che, non essendo stato fatto salire a bordo, è stato scaricato nel WC dell’aeroporto dall’ignobile quanto disumana padrona (essere che con il concetto di “umanità” non ha niente a che vedere).
La lista potrebbe essere ancora lunga riguardo animali che hanno perso la vita durante un volo aereo. Diciamoci la verità: le condizioni a cui sono sottoposti gli animali in stiva sono un vero azzardo.
Colpa del padrone o delle compagnie aeree?
La domanda nasce spontanea: di chi è la colpa? Del cane (o del gatto) sicuramente no. Loro sono costretti a partire, pur non volendo.
Da amante e proprietario di animali posso dirti questo: un animale, qualunque esso sia, sta meglio a casa sua. Fine. Anche se li per li potrebbe sembrarti il contrario. Lo vedo con Zeus, il mio cane. E’ contento quando usciamo in macchina. Forse le prime due ore, poi se ne vuole tornare sul suo divano.
Perché? Perché per lui è uno stress. Anche se ti convinci del contrario guardando il tuo cane, fidati che per lui è così.
Volendo rispondere alla precedente domanda posso dirti che la colpa sia di entrambi.
Del padrone
Costringe a tutti i costi il cane a fare qualcosa di innaturale per lui. Lasciare la sua tana.
Peggio ancora, in alcuni casi, la deficienza di collegamenti neuronali e coscienza dell’universo, vuole che non si arrivi a realizzare che gli animali siano esseri viventi e non oggetti di vanto o soprammobili.
Certe volte ad esempio, quando vedo dei padroni di animali entrare in un locale dove c’è musica assordante con il loro “amico”, penso che con il cervelletto che si ritrovano siano rimasti agli anni ’90 quando ancora c’era il “Tamagotchi”, il mitico pulcino virtuale.
Così come la musica ad alto volume fa male ai cani, anche un volo di diverse ore può provocare uno stress non indifferente.
Mettiti nei panni dell’animale. Ragiona come un cane e non come una persona. Pensa di stare al guinzaglio di un essere superiore, che ami alla follia ma che di punto in bianco ti strappa dalla tua casa e ti carica su un’astronave, mettendoti in una gabbia, in una stiva buia e fredda, senza sapere dove stai andando e che fine farai.
Il cane non sa che poi ti rivedrà alla fine del volo, capisci?
Della compagnia aerea
Spesso e volentieri, alcuni addetti hanno il cervello un po’ bacato.
Ma come ti viene in mente di infilare un cane (essere vivente) in una cappelliera?
Come fai ad imbarcare un cane su un volo sbagliato? Vedendo l’importanza e sensibilità del carico, non ti viene in mente di essere più scrupoloso nel controllo? Cosa stavi fumando che ti ha impedito tutto questo?
Magari l’addetto al carico, che quel giorno si è svegliato un pò così, con il cane che gli ringhiava per la paura, non usa nemmeno il giusto tatto…
Leggerezza nei controlli e mancanza di sensibilità provocano incidenti irreparabili.
Animali in aereo: che cosa fare?
Il padrone che va in vacanza deve lasciare il proprio animale a casa, in una pensione oppure paga una persona che si trasferisca una settimana da lui e pensi ad accudire il “piccolo”.
Posso dire di essere fortunati. Ogni volta che partiamo per un viaggio, quella santa di mia sorella, che ovviamente pago per il disturbo, si trasferisce una settimana a casa mia e pensa a tutto lei e so che posso stare tranquillo.
Se vuoi tenere un animale, cosa non obbligatoria, fai così. Non stressarlo per favore. Non è un gioco, anche se a te sembra.
Dal loro lato le compagnie aeree, se proprio ci sono passeggeri che non riescono o che non possono fare a meno di lasciare il loro “caro” (non vedenti e cani guida), dovrebbero adottare politiche più flessibili per permettere agli animali di salire a bordo, ma al tempo stesso dovrebbero fare controlli più severi verso le operazioni di imbarco e verso gli stessi proprietari di animali che si preoccupino di adottare le giuste precauzioni per la custodia.
Ma fino a quel giorno, l’unica cosa da fare, per non incontrare sorprese, è quella di leggerti attentamente le politiche della compagnia a proposito di imbarco di animali e se una volta a bordo queste non vengono rispettate dal personale addetto, scendi e vai a denunciare.
Con la vita non si gioca, soprattutto quella degli altri.
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