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San Pietroburgo e i paesi baltici

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Dalla nostra amica Donatella, inviata speciale in Europa del nord

Siccome del mare e della tintarella ne avevamo già abbastanza, quell’estate decidemmo di andarcene a San Pietroburgo. Estate 2007, ci stavamo preparando a lasciare le roventi spiagge della riviera adriatica fin troppo affollate nel periodo di ferragosto per i nostri gusti, per immergerci in una realtà di altri tempi, per incontrare popoli lontani dalla nostra cultura. Era un tour in pullman con partenza da Monaco che avrebbe attraversato mezza Europa per giungere in quelle terre in cui le più potenti armate della storia non erano arrivate…

Prima tappa: Lituania

Come prima tappa mettemmo la prima bandierina in Lituania, a Vilnius. Arrivammo la mattina presto dopo una nottata passata a dormire su un sedile non troppo scomodo… La cosa che mi colpì immediatamente fu la pacata tranquillità della città lituana e forse è proprio grazie a questa calma e serenità che si deve la convivenza, nel corso dei secoli, delle diverse professioni religiose: proprio qui difatti possiamo vedere sorgere sullo stesso suolo chiese cattoliche, ortodosse, sinagoghe (Vilnius è conosciuta appunto con il nome di “Piccola Gerusalemme”). Era la prima volta che mi capitava di fare un simile incontro culturale.

Seconda tappa: Riga

Purtroppo l’incontro con la capitale Lettone non fu così entusiasmante e sorprendente come quello con la capitale Lituana. La bellezza della città ai miei occhi è passata in secondo piano per via del fatto che essa è, ahimè, destinazione di turismo a sfondo sessuale. Ho trovato piuttosto triste vedere signori magari anche attempati accompagnati da giovani e belle ragazze. Si sa, purtroppo al mondo esiste anche questo…

Venni comunque piacevolmente colpita da Tallin, il capoluogo estone. Appena giunti sul posto, si è iniziato a respirare aria medievaleggiante, proprio per via del fatto  che sono visibili numerosi reperti storici (mura, castelli, fortezze), risalenti ai primi secoli del secondo millennio (dal 1000 circa al 1400), perfettamente conservati. Accanto a tali architetture convivono gli imponenti fabbricati risalenti alla dominazione sovietica, ma anche preziosi edifici moderni, che rappresentano tutta l’intraprendenza di questo giovane popolo (per strada o nei luoghi di aggregazione pubblici è sorprendente vedere quanti giovani si possano incontrare!) proiettato verso il futuro. Impressione positiva.

Helsinki

Da Tallin il passo ad Helsinki è brevissimo. Altro punto di interesse del il nostro folle tour! La città si è subito presentata piatta nelle varietà degli edifici, sobria nell’architettura ed austera  nelle forme. La cosa positiva è stata  quella di vedere una città che comunque si sviluppa su di un bello sfondo paesaggistico.

Esperienza da fare in questa città è senza ombra di dubbio quella dell’escursione sulle isole della Fortezza di Suomenlinna che sorge su di un arcipelago in cui, nel XVII secolo, fu edificata una fortezza navale oggi nominata patrimonio dell’Unesco. Sono sei isole, sulle quali è possibile trovare una certa varietà di ambienti ed atmosfere differenti tra loro.

Qui potrete fare una visita a sfondo storico-culturale, ammirando l’imponente complesso fortificato, oppure semplicemente godere della natura che popola questo territorio. Potete decidere se ritirarvi per fare un picnic oppure concedervi un momento di relax nei numerosi locali e ristoranti che sono presenti in loco.

San Pietroburgo

Dopo la visita a Helsinki, si ritorna a Tallin e partiamo alla volta di San Pietroburgo. Durante il viaggio ricordo un paesaggio molto monotono e privo di particolari note per essere apprezzato. Ancora oggi però, ripensando a quell’esperienza, ricordo a quando giungemmo al confine con la Russia. Non so, memori del fatto che i comunisti mangiavano i bambini o memori del fatto che questa nazione durante tutto il periodo della guerra fredda, con la sua temibile armata rossa faceva tremare il mondo, alla frontiera, tutta la comitiva di turisti presenti sul pullman piombò nel più glaciale dei silenzi. Era come se in un certo senso pensavamo di essere piombati di nuovo in quegli anni di gelo (vi ricordo che era il 2007).

A San Pietroburgo alloggiavamo in un enorme albergo internazionale, le cui linee erano in perfetta sintonia con quelle degli altri imponenti e massicci edifici che popolavano la città. Subito con l’immaginazione volai ai tempi d’oro in cui questa città, monumento alle manie di grandezza e al delirio di onnipotenza dello Zar Pietro il Grande (il quale la fece forzatamente edificare), era la fiorente capitale amministrativa e soprattutto culturale dell’impero Russo.

Proprio qui abbiamo un’enorme concentrazione di monumenti, chiese di imponente sfarzosità e musei che raccolgono opere di rilievo internazionale, omaggio ai periodi storici in cui le arti figurative stavano raggiungendo la massima espressione stilistica (vedi rinascimento italiano).

Dover vedere una ad una tutte queste attrazioni nei soli tre giorni rimasti sarebbe stato fin troppo dispersivo e dispendioso in termini di energie (già le precedenti tappe si stavano procurando una certa stanchezza fisica!), così il tour ci portò a visitare solo le più rilevanti e famose tra queste. Parlando di visite obbligate verso i simboli del culto religioso ortodosso, una particolare menzione è rivolta alla Cattedrale e alla Fortezza dei Santi Pietro e Paoloche come fortezza non fu mai utilizzata (venne usata come carcere in cui trovarono la prigionia illustri personaggi del panorama russo dell’epoca), mentre la Cattedrale ivi compresa divenne il mausoleo in cui trovano sepoltura tutti i membri della famiglia Romanov, compresi coloro assassinati nel 1918, al culmine della rivoluzione bolscevica.

Altro monumento-chiesa da vedere assolutamente è la chiesa del Salvatore sul Sangue versato, forse l’unica chiesa in città a riprendere lo stile russo che si può ammirare impresso sulla cattedrale di San Basilio a Mosca, al cui interno sono presenti quasi 7000 metri di mosaico e smalti; altra cattedrale simbolo della città è la Cattedrale di San Nicola del mare, a cui i marinai che facevano anticamente base a San Pietroburgo, erano particolarmente affezionati e devoti per la protezione che questo riservava loro.

Da qui emerge ancora una volta la storia di San Pietroburgo come porto più importante della Russia dal XVIII secolo in avanti. Tradizione e storia che ancora oggi lasciano la propria impronta sulla città. Un giorno del vostro tempo, semmai andrete, dovrete dedicarlo al complesso di Peterhof (a 29 chilometri da San Pietroburgo), meglio noto come la “Versailles Russa”, che la ricorda proprio per il suo sfarzo e per le numerose fontane che zampillano in mezzo al suo parco.

 

All’interno del complesso, spicca per singolarità e prestigio il Grande Palazzo di Peterhof, residenza estiva dello zar ed emblema della mondanità dell’impero.

Se non si desidera tornare a casa senza aver conosciuto da vicino la bellezza dell’arte russa, il “Museo Russo” di SanPietroburgo, racconterà ai vostri occhi lo sviluppo di quest’ arte a partire dal 1200 ai giorni nostri. Ultimo ma non per importanza, semplicemente perchè è la parte che più ho apprezzato di San Pietroburgo, è l’arcinoto museo dell’Ermitage,ospitato dal magnifico Palazzo d’Inverno che raccoglie opere dei maggiori artisti europei dal rinascimento agli albori del ventesimo secolo. Ancora oggi, quando ripenso a quel viaggio, rivedo nella mia mente la Madonna Litta di Leonardo…

La visita all’ex capitale si concluse con un giro turistico in bus per le sue vie principale e con un giro in battello sul fiume neva, proprio come all’epoca della fondazione, ogni sanpietroburghese avrebbe potuto fare, navigando qua e la tra le sue oltre quaranta isole che la compongono, collegate da circa 300 ponti.

Stanchi ma con la meraviglia negli occhi, dopo l’ultima notte in albergo, a ritroso ripercorremmo la lunga strada che ci riportò verso casa. La cosa singolare di quando lasci queste località poco turistiche per quelli che sono gli standard italiani, è che sei consapevole che difficilmente ritornerai un giorno a visitarle e pertanto la nostalgia che ti accompagna appena metti piede sul bus, farà si che ancor più gelosamente rispetto ad altri viaggi fatti, conserverai il ricordo di questa esperienza nel più intimo e nascosto dei cassetti della memoria.

 

www.iviaggidigolia.com

 

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