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Siviglia in due giorni

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Siviglia in due giorni: ecco cosa vedere durante la tua vacanza breve.

Due giorni per visitare Siviglia sono sufficienti per assaggiare l’Andalusia ed innamorarsi di questa regione così romantica, piena di arte, storia e cultura.

Quando decisi di prenotare per Siviglia era qualche mese che canticchiavo la canzone dei Doves, “Andalucia” (guarda il video). Sarà stato il mito del flamenco, sarà stata l’atmosfera evocativa che questa musica creava in me, e mi ritrovai a progettare un tour del Portogallo partendo proprio da qui (leggi il nostro articolo sull’Algarve).

Arrivammo con l’aereo da Bologna con circa un paio d’ore di volo. Il caldo e l’afa ci stavano togliendo il respiro.

Così, dopo aver messo giù i bagagli in hotel, bevuto un paio di Cruzcampo giusto per schiarirci le idee, partiamo alla scoperta della città, una città dove arte moresca e europea, si incrociano dando vita ad uno degli spettacoli culturali più belli che io abbia mai visto.

Siviglia in due giorni: il fascino di Piazza di Spagna

La prima tappa doveva essere per forza uno dei simboli di Siviglia: Piazza di Spagna.

Percorso il vialetto che porta ad essa, all’improvviso lo sguardo si apre su quest’ampia piazza di forma semicircolare, delimitata a nord e a sud da due torri identiche.

Decorata in mattoni a vista, marmo e ceramica, che danno un tocco rinascimentale e barocco alle sue torri, la piazza è un esempio di architettura Neo Moresca, progettata e costruita per l’esposizione Ibero-Americana di Siviglia del 1929.

E’ attraversata da un canale sovrastato da quattro ponti, in cui è possibile affittare per qualche decina di minuti delle barche a remi, ed improvvisarsi per un attimo degli inguaribili romantici gondolieri.

Il risultato finale sarà comunque una bella sudata e qualche muscolo stressato in più, specialmente se sarete convinti che condurre una barca a remi sia un gioco da ragazzi.

Proprio come è successo a me e buona parte del tempo non ha fatto altro che girare tondo o muovermi a zig zag.

Le pareti del corpo centrale sono abbellite da panche in muratura ornamentali, ricoperte da ceramiche che rappresentano le quarantotto province spagnole.

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Passeggiando per i loggiati di questa struttura, all’improvviso le mie orecchie e quindi la mia attenzione sono distratte da una musica triste quanto energica.

Una voce stanca ma piena di grinta cantava una tipica melodia flamenca.

Un senzatetto che chissà, un tempo virtuoso della chitarra, viveva alla giornata chiedendo elemosina ai turisti stupendoli con il suo canto andaluso.

La sua pelle abbronzata, i suoi capelli grigi lunghi e spettinati, la sua bocca con qualche dente.

Ancora oggi sono uno dei più bei ricordi di quella vacanza e ancora oggi la mia fantasia si perde sulle origini di quell’uomo per me misterioso.

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Siviglia in due giorni: anche qui ti consiglio il bus a due piani…

Per avere chiara la panoramica della città e quali posti fosse bene approfondire, come ormai consuetudine nelle destinazioni europee che visitiamo, decidiamo di farci un giro su uno dei tanti Sightseen, i famosi doubledecker bus.

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Preso nota dei più importanti siti da visitare l’indomani, ci concediamo una passeggiata per la Piazza d’Ercole e il centro città, sorseggiando sangria e cava (attenzione che l’euforia di essere in vacanza può giocare brutti scherzi!).

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Siviglia in due giorni: il giorno due

Il giorno dopo era il momento di terminare il giro dei maggiori monumenti della città.

Iniziamo dal Real Alcazar, residenza reale la cui edificazione risale al XIV secolo, in cui diversi stili architettonici si incontrano a causa dei continui ampliamenti fatti nel corso dei secoli.

E’ possibile vedere ed apprezzare come lo stile architettonico islamico e quello gotico (diametralmente opposti), si siano fusi insieme, dando vita ad uno spettacolo stilistico unico al mondo.

Girando per le sue innumerevoli stanze e per il parco botanico, per un attimo si ha la sensazione di perdersi dentro ad un labirinto fiabesco, in una fortezza raccontata nelle “Mille e una notte”.

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Il giro termina con una visita alla Torre della Giralda e alla Cattedrale di Siviglia. Altro esempio di fusione stilistica tra arte islamica e occidentale, monumento unico nel suo genere nato inizialmente come moschea.

Così, anche il secondo giorno volge sul calare e ci prepariamo a lasciare questa città che, seppure anche per poco tempo, ci ha stregato e aperto nel cuore una breccia mettendo un segnalibro nel nostro taccuino di viaggio.

Ci ricorderà senz’altro di tornare a visitare quello che ancora dovremo vedere dell’Andalusia.

PS. qualcuno dirà: “ma Plaza de Toros, dove fanno le corride, non l’avete visitata?” Risposta: No. Non l’abbiamo visitata.

Un luogo dove la sofferenza diventa attrazione per il pubblico, non l’abbiamo visitato.

Luoghi simili li visiteremo solamente quando certi spettacoli verranno rinnegati dall’umanità intera.

Allora le arene delle corride diventeranno un triste monumento ai caduti dove si renderà omaggio a vite massacrate per puro divertimento.

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